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Fare una visita ginecologica in giovanissima età è un modo per conoscere se stessi e prevenire un sacco di fastidi

L a maggior parte delle donne, soprattutto nella nostra Calabria, fa la prima visita ginecologica solo in prospettiva di una gravidanza o con gravidanza in atto. Per non parlare della completa disinformazione sulla fisiologia delle mestruazioni, sulla sessualità, sul piacere femminile. E poi rare informazioni e abbastanza confuse si hanno sulla contraccezione (la maggior parte delle volte identificata solo con la pillola estroprogestinica) e sulle malattie sessualmente trasmesse.

 

La prevenzione non è qualcosa che riguarda solo le donne adulte

 

Fondamentale è che ogni donna sia consapevole dell’importanza di prendersi cura della propria salute, anche quella intima. Come? Già le ragazze, in adolescenza, potrebbero iniziare a farlo attraverso i corretti stili di vita e la prevenzione dei comportamenti a rischio, ma anche imparando ad ascoltare i segnali del proprio corpo che possono riferire allo specialista di riferimento per facilitare la diagnosi precoce di eventuali patologie. Ma come si fa ad ascoltare i segnali se non si sa cosa è normale e cosa non lo è? Intanto sarebbe opportuno fare un primo colloquio già in adolescenza dai 16 anni in poi così da iniziare a cogliere i cambiamenti fisici ed emotivi, individuare i segnali di salute e quelli che si discostano da quest’ultima.

Ad esempio quante donne sanno che la vagina ha un proprio ecosistema? Oppure, facciamo un ulteriore passo indietro; quante donne sanno che uretra e vagina sono due orifici differenti? Non sono domande scontate e non c’è nulla di male nel dire che non lo si sa, ma non ritenere che queste informazioni non siano importanti, bhè questo è un motivo di riflessione!

 

Buone abitudine per preservare l’ecosistema vaginale

 

Tornando al nostro ecosistema vaginale, inizierei con lo sfatare un luogo comune: non è vero che più ci si lava, meglio è. Lavaggi ripetuti, magari utilizzando prodotti troppo aggressivi, alterano l’ecosistema vaginale, aprendo la strada alle infiammazioni e alle infezioni. Infatti, proprio perché la vagina ha un suo “ecosistema”, è importante rispettarlo. E come si fa? Sicuramente iniziando da un’attenta igiene intima.

Un’ attenta detersione aiuta a previene infezioni, irritazioni e arrossamenti, sia nella cura intima femminile che in quella maschile. Le donne, in particolare, sono più a rischio degli uomini di sviluppare ad esempio un’infezione urinaria: il loro canale uretrale è molto più corto (4-5 cm contro 18-20 cm), quindi i batteri patogeni possono colonizzare e infettare più facilmente la vescica. Inoltre rispetto agli uomini la distanza anatomica tra ano e uretra è molto ridotta, perciò il rischio di passaggio di batteri di origine intestinale nelle vie urinarie (come ad esempio L’Escherichia coli) è notevolmente più alto. Inoltre una corretta igiene intima deve essere quotidiana e può richiedere un detergente specifico dopo lo sport, durante la mestruazione, in gravidanza e dopo ogni rapporto sessuale.

 

 

 

 

Dopo aver individuato il detergente più adatto alle varie situazioni, visto che il ph vaginale subisce dei cambiamenti in base alla fase del ciclo mestruale, allo stato di gravidanza, menopausa, puerperio e in adolescenza e infanzia, è altrettanto importante avere alcuni accorgimenti durante la detersione:

-detergere tutta la zona, anche le pieghe più nascoste;
-lavarsi sempre procedendo dalla vagina all’ano e mai viceversa, per non trasportare i germi che vivono normalmente nell’intestino dall’ano alla vagina, dove rischiano di diventare aggressivi;
-utilizzare solo ed esclusivamente il proprio asciugamano personale;
-risciacquare accuratamente la zona, per evitare che rimangano residui;
– usare il detergente intimo anche quando si fa la doccia.

 

Perché è importante fare una visita di controllo anche se non c’è un problema?

 

Dopo questa breve parentesi, tornando alla consulenza ginecologica, non è solo inserire una sonda in vagina e vedere che se è tutto ok; bensì si fa una anamnesi molto accurata che non è un interrogatorio pur trattandosi di domande su domande sul menarca, sulle mestruazioni, sulla propria sessualità, su eventuali disturbi urinari, defecatori, emorroidi, ragadi anali, ma anche sullo stati di salute generale e sulla familiarità per varie patologie, ma è un vero e proprio spazio, dove la donna rivolge tutte le sue curiosità e perplessità allo specialista ed infine si esegue una visita ginecologica per la valutazione dei genitali esterni, di utero e ovaie, della portio uterina e qualora fosse necessario a completamento della visita si esegue l’ecografia.

Ulteriore momento importante di una consulenza ginecologica è istruire la donna su come e quando fare l’autopalpazione del seno (mi riferisco già a donne giovani dai 18 anni in poi) e l’esecuzione del pap test,la più efficace prevenzione ginecologica dimostrata.

Il pap test, che consiste in un prelievo citologico (cioè di cellule) dal collo dell’utero simile ad un tampone, serve per identificare eventuali alterazioni cellulari che nella maggior parte dei casi non sono tumorali, ma sono displasie. Queste alterazioni sono dovute spesso alla presenza del papilloma virus e, se sottovalutate, potrebbero persistere sul collo dell’utero e nel tempo potrebbero trasformarsi in tumori. Questo test di screening, permettendo una diagnosi molto precoce delle precancerosi cervicali, ha ridotto la mortalità per tumore del collo dell’utero dell’80%. Inoltre “il papilloma virus è un virus ubiquitario: circa l’80% delle donne entra in contatto almeno una volta nella vita con il papilloma, contrae l’infezione in modo acuto ma il sistema immunitario riesce a debellare autonomamente il virus e acquisisce così l’immunità. E a questo proposito negli ultimi anni la lotta contro il papilloma virus ha trovato un grande alleato: il vaccino, che è offerto gratuitamente dal SSN per le ragazze che hanno compiuto gli 11 anni – età ideale per vaccinarsi – ma che può essere fatto (a pagamento) fino ai 45 anni. “Gli studi dimostrano che il vaccino riduce il rischio di recidive e reinfezioni anche in donne che hanno già subito trattamenti.

 

Fare dei controlli periodici anche aldilà di una gravidanza

 

Da questo momento in poi, e mi riferisco alla visita non necessariamente connessa alla riproduttività, perché una donna dovrebbe prendersi cura di sé a prescindere dal fatto di voler essere madre, essendo l’utero un organo come tutti gli altri ed è importante che sia in salute, le visite di controllo dovrebbero essere fatte ogni anno circa.
Al contrario fasi più delicate nella vita delle donne, che meritano quindi un controllo attento da parte di uno specialista, sono poi “la perimenopausa, ovvero fase che precede la menopause e la fase immediatamente successiva. Questi momenti nella vita di una donna, in genere tra i 45 e i 55 anni, sono particolarmente importanti, non solo per il cambiamento a cui si va incontro sia fisico che psicologico, ma in particolare perché sono più frequenti patologie organiche dell’apparato riproduttivo come polipi ed alterazioni pretumorali dell’utero” e “meritano per questo motivo particolare attenzione e controllo”.

Dopo questa bella chiacchierata, volete altri motivi per iniziare, finalmente, a prendersi cura della propria femminilità a prescindere dalla maternità?

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Teresa Mastrota, Ostetrica dal 2012, ha intrapreso da subito l’attività di libero professionista operando a sostegno del benessere femminile dalla pubertà alla menopausa, delle famiglie con assistenza a gravidanze fisiologiche, travagli, puerperi e del neonato fino al primo anno di vita in tutto il territorio calabrese. Dal 2016 si è specializzata in rieducazione e riabilitazione perineale presso l’università Luigi Vanvitelli di Napoli.