Top
a

Io Calabria Magazine

  /  Salute   /  Pubertà   /  Anche le bambine possono soffrire di disfunzioni pelviche e avere bisogno di una consulenza ginecologica. Vediamo perché e quali sono i campanelli d’allarme

Anche le bambine possono soffrire di disfunzioni pelviche e avere bisogno di una consulenza ginecologica. Vediamo perché e quali sono i campanelli d’allarme

U na prima visita ginecologica per le bambine, laddove non si riscontrino particolari problematiche, dovrebbe avvenire dopo il menarca, tra i 13 e i 15 anni, utile alle piccole pazienti per discutere e apprendere di buone pratiche comportamentali in termini di sessualità e contraccezione, igiene personale, stili di vita e fattori che possono mettere a rischio la loro salute. Oltre a conoscere come funziona un ciclo mestruale e a riconoscere i campanelli d’allarme che indicano un dolore o disfunzione non propriamente fisiologica.

 

Talvolta invece si rende necessario effettuare una consulenza ginecologia prima del menarca, addirittura da piccolissime, vediamo quando e perché

 

Spesso si tratta di banali problemi legati a una non corretta igiene locale e a mancanza di estrogeni a livello della mucosa vulvare, ma che, se non diagnosticati e curati in maniera adeguata, possono avere conseguenze anche importanti sulla salute e sulla futura vita riproduttiva. Ci sono poi bambine che si sottopongono a visita ginecologica per problemi di pubertà precoce, che richiedono un corretto inquadramento diagnostico, insieme agli endocrinologi, o per problemi malformativi o genetici che possono richiedere l’intervento di più medici specialisti.

 

Anche le bambine possono soffrire di disfunzioni pelviche

 

Le disfunzioni pelviche pediatriche devono essere affrontati tempestivamente in quanto le strategie terapeutiche sono numerose e di elevata efficacia.
Quali sono le possibili disfunzioni pelviche pediatriche?

• Incontinenza urinaria: è una perdita non controllabile di urina continua o intermittente. L’incontinenza è considerata tale nei bambini dai 5 anni. E si distingue in:

-Incontinenza urinaria da urgenza: perdita involontaria di urine accompagnata o preceduta da urgenza,
-Incontinenza urinaria da stress: perdita involontaria di urine che compare durante uno sforzo fisico, un esercizio, starnuto, colpo di tosse ecc..
-Incontinenza urinaria mista: perdita involontaria associata ad urgenza ma anche con lo sforzo fisico;
-Enuresi notturna: perdita involontaria di urina durante la notte.

• Vescica iperattiva: la vescica iperattiva determina un aumento del numero delle minzioni al giorno 8 volte o più, in casi estremi anche 15-20 volte; si sente lo stimolo impellente della “pipì” anche se la vescica non è piena con o senza perdita di urina nelle mutandine.
• Minzione disfunzionale: uno svuotamento vescicale incompleto con il bambino che va in bagno molto raramente perché rimanda quando compare lo stimolo. È più frequente nelle femmine; si tende a tenere i muscoli pelvici contratti per trattenere la pipì, questi muscoli non riescono poi più a rilassarsi facilmente diventano quindi un “tappo” che non si riesce più ad aprire quando la vescica si contrae per far uscire l’urina (incoordinazione detruso-sfinteriale).
• Vescica pigra (ipoattiva): il serbatoio vescicale a furia di contrarsi per vincere le resistenze dei muscoli perineali si sfianca e perde l’elasticità e la forza contrattile per cui la pipì viene fatta raramente e con difficoltà.
• Stipsi e defecazione ustruita: difficoltà a espellere il materiale fecale per una dissinergia pelvica. Il problema più frequente è la costrizione dello sfintere anale nel momento della defecazione, che crea quindi ostruzione.
Ipertono del pavimento pelvico: L’ipertono del pavimento pelvico è una condizione patologica in cui la muscolatura del pavimento pelvico è costantemente contratta fino a sviluppare contratture muscolari o retrazioni muscolari. Conseguente a posture scorrette, scorretti posizionamenti del bacino, respirazione errata, traumi sul sacro o sul coccige.

La riabilitazione è multifattoriale e multidisciplinare, spesso si collabora in equipe riabilitativa con diversi specialisti.

 

Vulva arrossata, bruciore, gonfiore: quali sono le cause nelle bambine

 

Può succedere che sin da molto piccole le bambine manifestino dolore e bruciore alla vulva, queste infiammazioni possono avere molteplici cause, la più comune è l’uso – e abuso – di detergenti intimi (soprattutto con pH errato), che, se non vengono risciacquati con cura, restano a contatto con la mucosa. Le infiammazioni inoltre si manifestano con arrossamento, bruciore, gonfiore della mucosa accompagnati talvolta ad una lieve secrezione di muco.
Le infezioni invece, sono caratterizzate da secrezione bianco-giallastra un po’ più abbondante, associata spesso a prurito e bruciore durante la minzione, fino a tracce di sangue se la mucosa è particolarmente irritata. A favorirle c’è la vicinanza con le feci (da cui proviene la gran parte dei germi, soprattutto l’Escherichia Coli); “a questo si aggiunge l’abitudine di toccarsi con manine non sempre pulitissime, specie a scuola, dove le bambine di solito vanno in bagno da sole.

Le infezioni vaginali, dalla candida alla vaginite, sono piuttosto comuni nelle donne ma possono interessare anche le neonate e le bambine. Prurito, irritazione, bruciore alla minzione: sono alcuni dei principali sintomi di questi disturbi, ma a volte si tratta solo di un’infiammazione che può essere causata da:

• Sostanze chimiche come profumi e coloranti in detersivi, ammorbidenti, creme, unguenti e spray possono irritare la vagina o la pelle intorno alla vagina.
• indumenti intimi non di cotone;
• utilizzo di salviette per il cambio pannolino o salviette intime che possono causare irritazione;
• scarsa o insufficiente igiene intima.
Ovviamente se il prurito e il bruciore sono accompagnati da perdite allora possiamo trovarci di fronte ad una candida o una vaginite.

 

Vulvite nelle bambine: cos’è ed effetti

 

La vulvite si genera principalmente a partire da un’irritazione, dato che la pelle che ricopre la zona della vulva è molto sensibile. Un altro aspetto importante da considerare è che le bambine sono particolarmente portate ad esserne colpite, a causa dei loro livelli di estrogeni.
Perché si origina questo tipo di infiammazione? Si può presentare a causa di irritazioni, reazione allergiche, colpi e in alcuni casi, infezioni. Spesso l’umidità e il calore combinati con altri fattori come il sudore sono le cause scatenanti di questa infiammazione.

Ecco le principali cause:

• Irritazioni dovute all’uso di carta igienica profumata o contenente agenti chimici.
• Irritazione per esposizione prolungata al cloro dell’acqua della piscina.
• Uso di intimo di materiale sintetico che soffoca la pelle.
• Irritazione dovuta al sapone intimo che si usa.
• Stare in bicicletta per un tempo prolungato.
• Restare a lungo con l’intimo sudato.
• Passare molto tempo in costume dopo esser state in piscina.
• Scorretta igiene dopo essere state in bagno.
• Nei casi di bambine tra i 3 e i 6 anni può essere causata dalla prossimità della zona anale.

Sintomi caratteristici della vulvite nelle bambine
Tra i sintomi più comuni che si presentano nella fase iniziale della vulvite, ci sono:

• Pizzicore o prurito che non scompare.
• La zona si arrossa e si infiamma nei dintorni della vulva e delle labbra genitali.
• Possono apparire vesciche o brufoli.
• La bambina può avvertire bruciore intenso nella zona.
• La pelle si può screpolare e seccare nella zona interessata.
• In alcuni casi può esserci presenza di secrezioni vaginali

 

Come si curano le infiammazioni e le infezioni alla vagina e alla vulva nelle bambine?

 

Se si tratta solo di un’infiammazione non esiste una vera e propria terapia farmacologica: sarà, però, importante evitare il contatto con agenti irritanti, utilizzare un detergente delicato specifico e tenere lubrificata la zona intima della bambina con creme lenitive consigliate dal pediatra.
In caso di infezione invece, l’ostetrica farà un tampone vaginale per scoprire l’esatta natura dell’infezione e stabilire la terapia più adeguata ed efficace.

 

Anche le bambine hanno una vulva e una vagina! È importante parlarne oltre la patologia

 

È importante che i genitori sappiano accompagnare le bambine – senza tabù o imbarazzi – nella scoperta della propria fisiologia e del proprio corpo, nelle varie fasi della vita, a partire dalla prima infanzia. Il linguaggio crea e modella la nostra realtà: una conoscenza reale degli organi sessuali, senza giudizi o stereotipi, offre le basi per una percezione positiva del proprio corpo, una maggiore consapevolezza e quindi una rafforzata autodeterminazione anche in ambito sanitario.

 

Lina l'esploratrice - Settenove

Consiglio di lettura
Lina l’esploratrice edizioni Settenove: un albo illustrato per capire corpi e anatomie

 

Se la sessualità e i corpi sono un argomento tabù per molti adulti, lo diventano ancora di più quando questi temi raggiungono bambini e bambine, ragazzi e ragazze. Eppure, in una cultura che rifiuta di parlare apertamente di questi temi e in contesti scolastici che dimenticano l’educazione sessuale, parlarne con i più piccoli o i più giovani diventa essenziale sia per prevenire la disinformazione – e tutto ciò che ne consegue – sia per smascherare pregiudizi e limitazioni. Spesso però parlarne apertamente, e soprattutto chiaramente, diventa difficile. In questo arriva però in nostro soccorso uno strumento utilissimo: il libro.

Lina l’esploratrice è un libro che rassicura perché mostra le diversità e unicità di ogni corpo, che affronta un tema delicato senza stereotipi o giudizi, che risponde alle domande dei bambini e accompagna per mano i genitori che non sanno come elaborare risposte puntali o come instaurare un dialogo aperto sul tema.

 

Credits: Mamme.it – Frammenti Rivista –

Teresa Mastrota, Ostetrica dal 2012, ha intrapreso da subito l’attività di libero professionista operando a sostegno del benessere femminile dalla pubertà alla menopausa, delle famiglie con assistenza a gravidanze fisiologiche, travagli, puerperi e del neonato fino al primo anno di vita in tutto il territorio calabrese. Dal 2016 si è specializzata in rieducazione e riabilitazione perineale presso l’università Luigi Vanvitelli di Napoli.