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L’importanza della prevenzione in gravidanza: il tampone vaginale-rettale

I n gravidanza la prevenzione e la tutela della salute della gestante e del nascituro sono di fondamentale importanza. Attraverso i consulti ginecologici ed ostetrici, i corsi di preparazione al parto, gli strumenti a disposizione per fronteggiare questo evento sono sempre di più e più efficaci.
Il Tampone vagino-rettale è uno di questi. Ma di cosa si tratta? È un esame medico si esegue durante la gravidanza, intorno alla 36ª settimana, per rilevare la presenza di batteri Streptococcus agalactiae (Streptococco di gruppo B, o GBS).

 

Cos’è lo Streptococco di gruppo B (GBS)?

 

È uno dei tanti batteri presenti all’interno dell’organismo dell’adulto, a livello gastrointestinale o genitale, e si calcola che circa il 25% delle gestanti contragga questo tipo di infezione.
Questo tipo di batterio può risultare presente all’interno dell’organismo della gestante senza causare sintomi, ma ,se trasmesso, al nascituro durante il parto potrebbe innescare infezioni potenzialmente pericolose. Il tampone è, quindi, un esame che aiuta a evidenziare la presenza di potenziali rischi per il neonato.

 

Come si effettua il tampone vaginale in gravidanza?

 

Si tratta di un test indolore e rapido che viene eseguito dall’ostetrica per il quale non occorre seguire nessuna raccomandazione particolare, e per effettuare l’esame viene semplicemente chiesto alla gestante di stendersi sul lettino e di divaricare leggermente le gambe. Il tampone è materialmente un bastoncino con del cotone sterile a una delle due estremità che viene leggermente strofinato sulla zona da indagare. Una volta introdotto, viene fatto roteare per qualche secondo all’interno della vagina, prima, e del retto, poi, così da raccogliere le secrezioni.

 

Fattori di rischio dello Streptococco di gruppo B (GBS)

 

Nelle donne è relativamente comune isolare il GBS e può essere trasmesso al feto durante il travaglio; sebbene sia un’evenienza rara (accade a 1 o 2 bambini su 100 in assenza di copertura antibiotica) i rischi sono potenzialmente molto gravi, perché un’infezione di questo batterio nei neonati può provocare entro la prima settimana di vita:
– SEPSI;
– MENINGITE;
– POLMONITE NEONATALE.

Alcuni neonati potrebbero sviluppare problemi in seguito. L’ infezione nei neonati può manifestarsi con segni e sintomi difficili da riconoscere perché poco specifici, tra cui:
– Mancanza di energia;
-Irritabilità ;
– Riduzione dell’appetito;
– Febbre alta.

Tra i fattori di rischio associati all’infezione si trovano:
-parto pretermine e basso peso alla nascita;
-travaglio prolungato e rottura prolungata delle membrane (più di 12 ore);
-gravi variazioni della frequenza cardiaca fetale durante la prima fase del travaglio ;
-diabete gestazionale.

 

In caso di tampone positivo cosa si può fare?

 

In caso di tampone positivo, la terapia antibiotica (endovena, durante il travaglio) abbatte drasticamente il rischio di complicazioni.
In alcune situazioni la profilassi antibiotica viene consigliata a prescindere dall’esito del tampone:
-presenza di streptococco beta emolitico di gruppo B nelle urine emersa durante la gravidanza;
-storia clinica di infezione da streptococco di gruppo B in un parto precedente;
-travaglio che inizia prima della 36a settimana di gravidanza (parto pretermine);
-rottura precoce della membrane;
-febbre superiore ai 38°C durante il travaglio.

 

È necessario anche in caso di cesareo programmato?

 

Le donne che prevedono di partorire con un cesareo non hanno bisogno di ricevere antibiotici durante travaglio se questo non è iniziato e il sacco amniotico non si è rotto (rottura delle acque), ma è comunque necessario sottoporsi preventivamente al tampone vagino-rettale perché il travaglio potrebbe iniziare in modo inaspettato.

 

 

Il mio nome è Maria Rita Genovese e sono un’ostetrica. Dopo aver concluso gli studi universitari, ho intrapreso l’attività portando le mie competenze sul territorio, frequentando un Master di primo livello in Ostetricia di Comunità. Da anni mi occupo di accompagnare e seguire le donne che si accingono a intraprendere una gravidanza con consulenze, corsi di accompagnamento alla nascita personalizzati, assistenza al travaglio, post partum e puerperio, fornendo loro sostegno e protezione e attivando interventi di promozione dell’allattamento al seno, il tutto senza tralasciare l’importanza dell’attività fisica svolta in acqua e in palestra, con corsi rivolti sia alle mamme che ai bebè. Accompagno le donne nell’importante percorso di prevenzione della loro salute, mi occupo del trattamento delle principali patologie della sfera genitale femminile. Sono esperta in riabilitazione e rieducazione del pavimento pelvico, con particolare focus sulla sfera della gravidanza-età fertile-adulta.