Top
a

Io Calabria Magazine

  /  Gli specialisti rispondono   /  Chiedi all'ostetrica   /  Pap Test: cos’è, perché è importante e ogni quanto deve essere fatto

Pap Test: cos’è, perché è importante e ogni quanto deve essere fatto

È un esame semplice, non doloroso e molto molto importante perché potenzialmente può salvare la vita a chi vi si sottopone. Parliamo del Pap test, una metodica utilizzata per lo screening del tumore al collo dell’utero, oltre che per la diagnosi di altri fastidi ginecologici.

 

Altri utilizzi del Pap Test

 

Il cancro del collo dell’utero può essere preventivamente individuato grazie al pap test, che permette di identificare precocemente le lesioni neoplastiche della cervice uterina (le quali risultano quindi più facilmente curabili) e di evitare che alterazioni pre-cancerose si trasformino in un tumore vero e proprio. Dall’esame citologico è anche possibile raccogliere tutta una serie di dati sull’equilibrio endocrino della donna, in quanto i diversi ormoni sessuali influenzano la maturazione delle cellule che compongono i diversi strati dell’endometrio. Il pap test può anche evidenziare la presenza di eventuali infezioni batteriche, virali o micotiche, come la candida.

Il pap test può davvero salvare la vita di molte donne, eppure l’importanza di questo esame, che richiede solo un piccolo prelievo di cellule senza dolori particolari, viene ancora sottovalutata. Per incrementare l’attenzione su questo tema, andiamo a scoprire cos’è il pap test, perché è importante e ogni quanto deve essere fatto.

 

Che cos’è il pap test?

 

Il pap test, o striscio cervico-vaginale oncologico, è un esame di screening praticato con l’obiettivo primario di individuare le condizioni predisponenti alla formazione di un tumore del collo dell’utero. Non si tratta quindi di un test diagnostico, ma di un esame che consente di individuare quelle donne che hanno maggiori probabilità di sviluppare il cancro della cervice uterina, orientandole verso accertamenti diagnostici mirati e, in caso di positività, verso terapie precoci o, in alcuni casi, preventive. Lo striscio oncologico consiste nel prelievo di cellule dalla cervice uterina effettuato in ambulatorio da ostetriche e ginecologi. Prende il nome da Papanikolàu, il medico che mise a punto la tecnica di colorazione utilizzata in vari campi dell’indagine citologica.

 

Come si svolge il pap test?

 

Il pap test si effettua applicando lo speculum per dilatare l’apertura vaginale per prelevare piccole quantità di muco mediante lo sfregamento di una spatolina di legno (spatola di Ayre) intorno al collo dell’utero e di un bastoncino cotonato all’interno del canale cervicale. L’esame è semplice, poco invasivo, richiede solo pochi minuti e non è doloroso, anche se può essere un po’ fastidioso. Sulle cellule prelevate dal collo dell’utero e dal canale cervicale viene eseguito l’esame citologico al fine di identificare eventuali anomalie a vari stadi tramite metodi di colorazione (colorazione di Papanicolaou). Nello specifico, le cellule vengono strisciate su un vetrino e poi osservate al microscopio. Il pericolo di neoplasia è bassissimo in assenza di infezione da papilloma virus (Hpv), il virus a trasmissione sessuale responsabile della totalità dei tumori della cervice uterina.

 

Perché è importante sottoporsi al pap test?

 

Il pap test ha determinato un drastico calo della frequenza e della mortalità per tumore del collo dell’utero. Questo esame di screening non solo riesce a individuare e trattare precocemente il tumore della cervice uterina, portando ad una sopravvivenza maggiore, ma consente persino di prevenire lo sviluppo del tumore, andando a individuare anche lesioni pre-tumorali. È importante far circolare queste informazioni perché tra i motivi che scoraggiano maggiormente le donne dal sottoporsi allo striscio vaginale oncologico c’è la paura dei risultati. Nel tumore al collo dell’utero la prevenzione gioca un ruolo cruciale. Se scoperta in tempo, questa malattia neoplastica può essere curata con successo, ma anche quando viene diagnosticata in una fase non precoce è completamente curabile.

 

Chi deve sottoporsi al Pap test?

 

Il Pap test interessa ogni donna, anche coloro che sono in buona salute e non presentano disturbi particolari. In generale, si fa a partire dall’inizio dell’attività sessuale o comunque dai 25 anni d’età. In alcuni specifici casi, potrebbe essere consigliabile anche prima, ad esempio se c’è una familiarità per tumore del collo dell’utero. Le ragazze vergini possono sottoporsi senza problemi al Pap test: basterà comunicarlo al medico che prenderà particolari precauzioni nell’esecuzione. Anche le donne in menopausa e comunque almeno fino ai 65 anni, indipendentemente dall’attività sessuale, devono fare il Pap test per verificare che non ci siano anomalie cellulari.

 

Cosa individua il Pap test?

 

Come detto, questa tecnica permette di riconoscere cellule di lesioni precancerose (che quindi precedono l’insorgenza di un tumore alla cervice uterina) oppure lesioni tumorali già presenti. Queste ultime vengono poi diversificate in stadi diversi.
L’osservazione del campione prelevato può indicare:
-Cellule normali;
-Elementi cellulari affetti da una alterazione benigna (ad esempio, per una banalissima infezione);
-Cellule alterate per un processo infiammatorio;
-Elementi cellulari tipici della menopausa;
-Cellule anomale;
-Le alterazioni cellulari possono essere superficiali oppure interessare via via strati più profondi.

 

Cosa significa il risultato del pap test?

 

Se il pap test ha esito negativo, significa che il campione non presentava alterazioni cellulari e che la paziente può sottoporsi nuovamente all’esame nel tempo stabilito con lo specialista (come abbiamo detto, normalmente tra 1 e 3 anni). Se, invece, il pap test dà esito positivo, significa che sono presenti anomalie cellulari e che la paziente dovrà sottoporsi a un ulteriore esame di controllo, l’HPV test, che si svolge come un semplice tampone vaginale e individua la presenza del DNA del virus nel tratto genitale. L’HPV test conferma il contagio da HPV ma non individua l’eventuale presenza di un tumore.

Il pap test deve essere eseguito lontano dalla fase di flusso mestruale pieno, perché il sangue potrebbe oscurare la visuale delle cellule cervicali, inoltre, è consigliabile astenersi dall’avere dei rapporti sessuali nei due giorni precedenti all’esame. La gravidanza non rappresenta una controindicazione all’esecuzione del pap test, e neppure l’assunzione di contraccettivi orali o la presenza della spirale intrauterina ne inficiano il risultato.