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La beauty routine nelle parti intime femminili è solo una moda o serve davvero?

I ntanto facciamo subito chiarezza, cos’è la beauty routine? è l’insieme dei passaggi che si fanno per la cura e l’igiene di sé e riguarda la cura della pelle (skincare), la cura del corpo (bodycare) e la cura dei capelli (haircare) e la cura alla vulva? Quella che nome ha?

 

Quanto ne sappiamo di vulva e perché dovrebbe essere pure “bella”?

 

Ecco il primo equivoco colossale, siamo fermamente convinti che avere cura di sé, sia solo un fatto di estetica, serva insomma ad attirare l’attenzione. Una recente indagine di mercato infatti ha evidenziato che la profumeria ad esempio, rappresenta la terza famiglia di consumo legato alla cura del corpo in Italia, con il 12,7% sul totale dei consumi. Ai primi due posti troviamo i prodotti per il viso, la cui richiesta è salita del 2% rispetto al 2018, e quelli per il corpo, che hanno subito invece un calo dell’1,2%. In quarta posizione, troviamo i prodotti per l’igiene del corpo, con vendite pari a 1.033 milioni di euro.
Quindi a che serve farsi belle là, dove il sole batte solo per un lui o una lei speciale? E dove spesso una striscia di ceretta tutto porta via?

 

La vulva (che non è la vagina)

 

Se c’è una cosa da chiarire subito, è la seguente: la vulva non è la vagina. Molto spesso queste due parole vengono confuse e scambiate per sinonimi. Come non confonderle? Semplice: la vulva è la parte esterna, quella che si vede, la vagina no. La vulva è composta da grandi e piccole labbra, dal cappuccio e dal glande della clitoride, dal vestibolo, dal meato urinario, dall’orifizio vaginale, dall’imene e dalle ghiandole di Bartolini.

 

La vulva è delimitata dalle grandi labbra, che svolgono una funzione protettiva perché racchiudono il meato urinario e l’orifizio vaginale (cioè l’apertura a un’estremità della vagina).

Quando si discostano le grandi labbra, si scoprono le piccole labbra. Il vestibolo è la parte compresa tra le piccole labbra e l’orifizio vaginale. La vagina non è un buco sempre aperto: si apre in determinate circostanze, durante i rapporti sessuali, per effetto dell’eccitazione, oppure durante il parto. In cima alla vulva si trova si trova il cappuccio della clitoride, che riveste il glande della clitoride.

Sotto il glande si trova il meato urinario, attraverso il quale viene espulsa l’urina, che, contrariamente a quello che si pensa non fuoriesce dalla vagina.

 

 

 

Anche la vulva merita la sua la beauty routine?

 

Ora che abbiamo fatto chiarezza su cosa (e su di chi) stiamo parlando, iniziamo col dire che già quotidianamente ci prendiamo cura della nostra vulva con la detersione.

Che male ci sarebbe quindi aggiungere un tocco di crema specifica o un lubrificante o un goccio di profumo (da fare molta attenzione perché NON deve MAI entrare in vagina)? Niente! Soprattutto se questa gestualità, viene fatta per entrare più in sintonia con la propria intimità e con il proprio benessere. Farlo insomma solo per sé e non per il partner o solo per una serata speciale. Serve a prendere contatto e confidenza con il nostro corpo.

Altra nota importante! Questi prodotti NON valorizzano la vulva, aiutano solo ad entrare in contatto in modo più “divertente” con la propria intimità. Alle volte e non necessariamente. È importante non generare la stessa tossicità delle creme dimagranti, per la cellulite, per le rughe, che danno l’illusione di dover “sempre mettere a posto parti di noi che non sono presentabili”.

Anche l’igiene, ricordiamolo, è fondamentale ma non deve diventare un’ossessione. La vagina è autopulente, ha un eco-sistema perfettamente bilanciato e anche i batteri hanno un ruolo fondamentale. Molte donne vivono odore e pulizia in modo ansioso, complici anche le campagne pubblicitarie che urlano “bando ai cattivi odori” generando un senso di inadeguatezza e vergogna.

 

 

Quindi che prodotti usare?

 

Abbiamo chiesto a Hedieh Asadi, medico e co-fondatrice del marchio svedese DeoDoc di darci qualche info sui loro prodotti creati proprio per la vulva e il benessere intimo: << In qualità di medici eravamo stanche di pazienti che soffrivano di irritazioni derivanti da prodotti per l’igiene intima attualmente nel mercato. Volevamo anche educare: c’è una generale mancanza di informazioni sulla zona intima. Molte persone non conoscono la differenza tra vagina e vulva, né sanno che la vulva ha ghiandole sudoripare che possono causare cattivi odori>>.

E poi ancora: << Tutto ciò che ha a che fare con la vagina e con la vulva purtroppo è considerato tabù: dall’odore alle infezioni da lievito, alle mestruazioni, ai crampi mestruali. Pochissime persone sono a proprio agio nel parlare di questi problemi quotidiani con le persone a loro più vicine. Tutto nella salute della donna, dalla medicina, ai trattamenti, alla ricerca, ha ricevuto minore priorità. Per esempio, è stato recentemente scoperto che gli infarti hanno sintomi diversi nelle donne rispetto agli uomini. Di conseguenza, molti infarti nelle donne non sono stati trattati adeguatamente in passato. C’è meno denaro e ricerca in tutto ciò che riguarda le donne.>>

DeoDoc, marchio svedese, altamente focalizzato sulla cura della zona intima e della sua igiene, nasce dall’unione tra la dottoressa Hedie Asadi e sua sorella Hasti con la dottoressa e professoressa in ostetricia e ginecologia all’Istituto Karolinska Gunvor Ekman-Ordeberg. Il trio, in qualità di donne e di dottoresse, sta cercando di infrangere i tabù ancora esistenti, responsabilizzando il genere femminile verso una conoscenza più accurata del proprio corpo. Tra i prodotti proposti troviamo il detergente in tre differenti profumazioni ipoallergeniche e l’alternativa senza profumo, il deodorante, le salviette on-the-go con l’ideale pH 5, un olio alla camomilla, mandorla e burro di Karitè per alleviare irritazioni e secchezza, un kit in tre step per il pre e post rasatura, un bubble bath delicato e tamponi al 100% in cotone biologico che recitano Love your vagina.

 

Giornalista ed imprenditrice, esperta in tematiche riguardanti gli stereotipi di genere nella medicina. Titolare del centro Io Calabria e Direttrice di Io Calabria Magazine