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Cosa sono le cicatrici della nascita? 

D al 1 al 7 Febbraio ricorre la settimana internazionale di sensibilizzazione sulle cicatrici della nascita, per ricordare quante donne ne possiedono una o più e cosa significhi e abbia significato in termini di qualità di vita.

 

Cosa si intende per cicatrici della nascita?

 

La cicatrice in generale è un tessuto fibroso che si forma riparando una lesione sulla pelle; lesione che può derivare da un intervento chirurgico o da un trauma di qualsiasi tipo, non solo fisico, ma anche emotivo e psicologico. Andando nello specifico le cicatrici della nascita sono quelle del taglio cesareo o dell’episiotomia.

Ma perché la cicatrice può dare problemi? Un taglio sulla cute e sui tessuti sottostanti pur essendo ben ricucito tende durante il processo di guarigione a formare quelle che si chiamano aderenze; esse trazionano il tessuto connettivo che racchiude i muscoli e gli organi, creando movimenti limitati o funzioni alterate nel corpo. Il tessuto fibroso che costituisce la cicatrice è anelastico, rigido, quindi crea facilmente nodi e blocchi sui piani fasciali e muscolari, danneggiando la naturale elasticità e flessibilità dei tessuti, dando vita a trazioni (talvolta dolorose) sulla fascia superficiale.

Può capitare quindi che si perda la sensibilità della parte, che si senta tirare, che non ci piaccia alla vista. Inoltre per i motivi spiegati sopra possono instaurarsi disturbi a distanza: possono insorgere fastidi o alterazioni posturali al bacino, alla colonna, ai visceri addominali e al pavimento pelvico.

 

La cicatrice può dar diverse disfunzioni:

 

  • Aderenze cicatriziali: riducono mobilità dei visceri, ossigenazione e irrorazione degli stessi;
  • Lombalgie, cervicalgie;
  • Problemi intestinali( stitichezza, meteorismo, malfunzionamento);
  • Alterazioni flusso mestruale;
  • Dismenorrea;
  • Problemi di fertilità;
  • Alterazione della percezione corporea;
  • Problemi a livello perineale;
  • Dislocazione utero;
  • In gravidanza malposizionamenti del bambino in utero e ridotta perfusione placentare;
  • Difficoltà/dolore durante i rapporti sessuali;
  • Ipo/ipersensibilità dell’area;
  • Dolore, fitte a distanza.

 

Come si trattano le cicatrici della nascita?

 

Attraverso trattamenti manuali che ne migliorano l’aspetto, la percezione, la mobilità e le rendono scorrevoli rispetto ai piani sottostanti, eliminando le tensioni.

Il trattamento della cicatrice viene effettuato da un’ostetrica specializzata sulle cicatrici. La cicatrice della nascita non è una cicatrice come le altre: si va ad incidere una struttura vitale estremamente complessa, fatta di tessuti cutanei, fasce muscolari, fibre nervose, vasi sanguigni, pareti viscerali. Il taglio, spezza la meravigliosa rete di comunicazione che unisce ogni cellula e ogni organo del corpo: connessioni energetiche vengono interrotte, fibre nervose rimangono irritate, fasce muscolari entrano in tensione cronica. Questo ha delle conseguenza non solo estetiche, ma specialmente funzionali. Il comportamento di una cicatrice è differente da quello del tessuto circostante. Le fibre nervose nella zona della cicatrice possono entrare in una condizione di irritazione cronica, o perdere sensibilità. Possono nascere dolori a distanza (lombalgia, cefalea), ipertensione, fatica cronica. La postura può alterarsi.

In particolare le cicatrici della nascita ( da taglio cesareo, episiotomia, lacerazione..) sono molto più cariche emotivamente, anche a causa delle circostanze in cui sono avvenute e le modalità con cui e per cui sono state fatte. Queste hanno un importante impatto sulla donna, non solo sul piano fisico ma anche emozionale e psichico, con ripercussioni anche a distanza di anni.