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Come si esegue una valutazione del pavimento pelvico? E a cosa serve?

O gni volta che inizio una consulenza sulla valutazione del pavimento pelvico, faccio sempre un gran respiro e poi sono lì pronta ad accogliere. Alcune volte si inizia a raffica, quasi fosse una liberazione poterne finalmente parlarne e così neanche il tempo di sedersi o conoscere il loro nome e via con:

“IO NON RIESCO AD AVERE UN RAPPORTO NON DOLOROSO”
“IO SENTO BRUCIORE CONTINUO”
“IO HO PAURA DI UNA VISITA, NON L’HO MAI FATTA PERCHE’ MI SENTO GIUDICATA PER LA MIA SESSUALITA’, PER COME SONO FATTA, PER IL DOLORE”
“IO NON RIESCO A RILASSARMI DURANTE UN RAPPORTO”
“IO SONO STANCA DI SENTIRMI DIRE CHE è SOLO NELLA MIA TESTA, MA QUANDO MI FACEVANO L’ECOGRAFIA CON LA SONDA SENTIVO UN DOLORE E UN BRUCIORE INDESCRIVIBILE”
“IO NON HO MAI AVUTO UN RAPPORTO COMPLETO”
“IO NON PENSAVO FOSSE UN PROBLEMA QUESTO DOLORE, MA ORA E’ INVALIDANTE NON SOLO NELLA SESSUALITA’”

 

Altre invece parlano piano piano, intimorite e a volte anche spaventate di sentirsi dire che tutto questo è solo nella loro testa. Insomma è difficile già decidere di fare una consulenza se si ha un problema del genere carico di pregiudizi e tabù, figuriamoci se poi la maggior parte delle volte si trova anche un ambiente ostile e poco accogliente. Ecco perché oggi voglio spiegarvi nello specifico come avviene una visita.

 

Quanto dura una consulenza per una valutazione perineale?

 

Questo credo sia uno dei punti più importanti.. non mi è mai piaciuto guardare l’orologio durante le consulenze se vogliamo parlare di una assistenza one-to-one, a maggior ragione in questo caso.. per cui un appuntamento viene “cucito” sui tempi della donna in un tempo variabile dai 60 ai 90 minuti circa, specie durante la prima visita nella quale bisogna capire bene cosa succede e gran parte di questo tempo è dedicato all’anamnesi, ovvero alle domande, alla comunicazione, alla spiegazione dei sintomi e della storia della donna stessa.

 

A cosa serve fare una visita se ne ho già fatte tante e mi hanno detto che non c’è nulla?

 

In realtà le problematiche a livello perineale, seppur sono sempre esistite, si sta iniziando ad avere una letteratura scientifica da poco tempo e nella stragrande maggioranza non sono neanche menzionate negli studi universitari, per cui il professionista che se ne occupa ha fatto una formazione specifica e di conseguenza si è capaci di diagnosticarle e curarle, altrimenti risulta molto complicato o si sottovaluta. Dunque serve fare una ulteriore consulenza ma solo se il professionista è specializzato in questo.

 

Come si svolge la visita in sé?

 

Dopo l’ anamnesi si fa una valutazione perineale mediante una esplorazione prima dei genitali esterni e poi interna durante la quale si valuteranno la tonicità dei muscoli, il mantenimento della contrazione e del rilassamento, il movimento del diaframma pelvico durante la respirazione diaframmatica. Inoltre verrà valutata anche la postura, se ci sono stati aumenti o diminuzioni del peso corporeo, si prescrivono esami strumentali e di laboratorio per la diagnosi differenziale. Quando si avrà ottenuto un quadro completo della situazione fisica e comportamentale della donna in riferimento anche ad abitudini quotidiane ( deambulazione, esercizio fisico, sport, minzione, defecazione, sessualità, igiene..) si procede alla programmazione di un percorso riabilitativo o rieducativo e in molti casi si lavora in equipe con altri professionisti quali con nutrizionisti, sessuologi, psicologi-psicoterapeuti.

 

Quanto dura la riabilitazione?

 

Nel caso ci sia bisogno di un percorso riabilitativo, questo ha una durata variabile e personale con un minimo di 6 sedute a cadenza settimanale, alle quali seguiranno controlli mensili.

Siete d’accordo con me che a volte è più difficile a dirsi che a farsi? Spero di essere stata semplice nella spiegazione perché alcune volte quando si sente parlare di fare una valutazione di questo tipo si parte già prevenuti, spaventati e si rimanda.. ma il problema prosegue nella sua “crescita”, in molti casi si cronicizza ed è poi più complicata la risoluzione. Ecco perché vi aspettiamo oggi, senza rimandare ulteriormente a domani.

Per qualsiasi chiarimento o anche solo curiosità non esitate a contattare un centro specializzato.

 

 

Teresa Mastrota, Ostetrica dal 2012, ha intrapreso da subito l’attività di libero professionista operando a sostegno del benessere femminile dalla pubertà alla menopausa, delle famiglie con assistenza a gravidanze fisiologiche, travagli, puerperi e del neonato fino al primo anno di vita in tutto il territorio calabrese. Dal 2016 si è specializzata in rieducazione e riabilitazione perineale presso l’università Luigi Vanvitelli di Napoli.