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Il tocco è bello (anche oltre l’atto sessuale)

La pelle, la bocca la sfiora. Le dita, il tocco e il calore. Il silenzio, il respiro è il suono, scandisce il ritmo dei gesti. Quanto è bello toccarsi? Soli o in compagnia “il tocco” è la penna che traccia nuove geografie, disegna mappe del piacere e regali sensazioni alternative.

 

Zone Erogene: quali sono e come trovarle e… cosa toccare esattamente?

 

Le zone erogene più comuni includono il capezzolo e l’areola, il clitoride, il punto G, il pene e l’ano. Altre aree rilevanti per la loro sensibilità sono labbra, collo, cuoio capelluto, orecchie, interno coscia, addome e piedi. Tutto il nostro corpo può essere una zona erogena, se la nostra mente e le nostre mani sono predisposte.

Cosa significa zona erogena? Il termine di “erogena” deriva dal greco érōs “amore” e -genes “nato”, quindi letteralmente significa “che genera amore” e si riferisce alla proprietà della zona in questione di procurare piacere sessuale. Le zone erogene variano per sensibilità e piacere da persona a persona, ma quando vengono sollecitate, contribuiscono all’eccitamento sessuale e aiutano a raggiungere l’orgasmo. La reattività delle zone erogene dipende fondamentalmente dalla grande quantità di recettori sensitivi presenti a livello di pelle e mucose, così pure delle terminazioni nervose situate nella profondità di tessuti muscolari e connettivali.

 

Zone erogene e Teoria della Mappa Cerebrale

 

Le zone erogene hanno la particolarità di provocare una reazione sessuale nonostante non siano per forza connesse ai genitali. Nel tempo, la comunità scientifica ha cercato di rispondere al seguente quesito: perché ci sono alcune aree del nostro corpo che, se toccate delicatamente, innescano l’eccitamento, mentre altre parti del corpo adiacenti no?
Un’interessante teoria proposta dal neurologo Vilayanur S. Ramachandran (figura di spicco nel campo delle neuroscienze) alla fine degli anni ’90 sostiene che la distribuzione delle zone erogene rispecchi la disposizione di queste parti del corpo nella corteccia somatosensoriale o area sensitiva primaria (nota anche come area S1). Più nel dettaglio, l’ipotesi era che le zone erogene si trovassero accanto alle aree genitali in una delle numerose “mappe” del corpo a livello cerebrale e che toccarne una parte causasse una “perdita” di sensazioni nelle sezioni vicine della mappa. Ad esempio, nella mappa della corteccia somatosensoriale primaria, i piedi si trova accanto ai genitali e, per questo motivo, possono essere evocare una sensazione erogena. Un team di ricerca guidato dal neuropsicologo Oliver Turnbull della Bangor University’s School of Psychology ha deciso di condurre un’indagine sistematica per confermare o meno il ruolo della corteccia somatosensoriale primaria nella reattività delle zone erogene, rivelando alcune statistiche interessanti su ciò che uomini e donne percepiscono come tali. Innanzitutto, i risultati della loro analisi non supportavano l’ipotesi di Ramachandran secondo cui S1 era responsabile delle sensazioni erogene per i seguenti motivi: per la maggior parte dei partecipanti del test sperimentale, i piedi – una delle zone prese a riferimento – non risultavano così sensibili al tatto, dimostrando sorprendentemente un basso livello erogeno; la stimolazione corticale diretta di S1 (metodica usata in neurochirurgia) non sembrava produrre una sensazione erogena.
Sulla base di queste evidenze e sulla considerazione che diverse sono le regioni del cervello responsabili dell’elaborazione del tatto, lo studio del professor Turnbull evidenzia che la corteccia somatosensoriale primaria non è l’area del cervello più probabile per l’elaborazione dello stimolo erogeno. Le origini della distribuzione erogena potrebbero derivare, quindi, da una mappa neurale situata altrove. Ad essere implicata sarebbe, in particolare, una parte del cervello più antica e più basilare di S1, nota come insula; in una fase iniziale del nostro sviluppo, quest’area è “cablata” in tutti noi ed è responsabile sia delle emozioni, che della ricezione della sensazione tattile.
La percezione o meno di uno stimolo erogeno (come nell’esempio dei piedi) sarebbe motivato, invece, da una “perdita di connessione” tra parti adiacenti della mappa cerebrale. Inoltre, è stato osservato che le caratteristiche demografiche (età, sesso), l’esperienza individuale e le differenze culturali non sembrano essere variabili determinanti sostanziali. Lo studio ha rivelato, infine, che: tutti identifichiamo le stesse aree del nostro corpo come zone più o meno erogene (ricordiamo esistere alcune differenze soggettive in termini di maggiore o minore sensibilità).

 

Per quanto riguarda le principali zone erogene, le differenze tra uomini e donne non sono così spiccate, facciamo degli esempi:

 

Zone erogene femminili primarie: Clitoride, Vagina (punto G),
Zone erogene femminili secondarie: Pube, Glutei, Grandi e piccole labbra, Perineo, Ano, Areola dei seni e capezzoli

Zone erogene maschili primarie: Glande, Pene
Zone erogene maschili secondarie: Scroto, Ano, Interno cosce, Capezzoli

 

Zona erogena maschile: Punto L

 

Il punto L è la zona erogena maschile che equivale al punto G femminile. Allo stesso modo di quest’ultimo, se stimolato dall’esterno, tramite pressione sul perineo, o dall’interno, tramite massaggio prostatico, il punto L sembra faccia raggiungere un orgasmo d’intensità e durata maggiori rispetto a quello evocato dalla sola stimolazione di glande e asta del pene.

Punto L: Coordinate per raggiungerlo

La stimolazione del punto L può essere praticata sia dall’esterno (indirettamente), sia dall’interno (direttamente).
Dall’esterno: il punto L è la corrispondenza interna del perineo maschile, ovvero quella porzione compresa tra lo scroto (la sacca che contiene i testicoli) e l’ano, quindi si può stimolare indirettamente esercitando delle pressioni in questa zona.
Dall’interno: il punto L è posizionato direttamente dietro la base del pene e ha le dimensioni di una moneta. Il punto L si raggiunge dall’ano e corrisponde ad una protuberanza (che coincide, appunto, alla prostata) che si trova nella parte anteriore del retto. Per trovarlo è sufficiente penetrare delicatamente con un dito per almeno 5 cm.

 

Le zone erogene quindi possono essere classificate anche in base al tipo di risposta sessuale che generano:

 

Zone erogene primarie: sono fondamentalmente i genitali (vagina, clitoride, prepuzio e glande), la cui stimolazione anche breve provoca sensazioni di forte eccitamento, potenziando il piacere sessuale e contribuendo nell’insieme all’orgasmo.
Zone erogene secondarie: sono alcune aree della pelle o delle mucose la cui stimolazione produce una un’eccitazione di tipo sessuale. Le zone erogene secondarie non sono, però, indispensabili per il raggiungimento dell’orgasmo. Esempi di zone erogene secondarie sono il pube, i capezzoli e le natiche.
Zone erogene potenziali: sono parti del corpo lontane dai genitali capaci di produrre una serie di sensazioni piacevoli. La loro stimolazione può riflettersi sulle zone erogene primarie portando all’erezione o alla lubrificazione della vagina. Ne sono un esempio le orecchie, la bocca, i piedi e le gambe.

 

Come il tocco aiuta a stimolare le zone erogene

 

Slow sex: inno alla lentezza, al tocco, all’atmosfera, all’ascolto e all’esplorazione lenta. Questa pratica è dedicata al piacere “non genitale” e all’esplorazione di tutto il corpo. Un modo diverso di comunicazione nel sesso, che non prevede niente di estremo. Un sesso lento quindi, dedicato, pensato. Diluito nel tempo, perché il fine non è il veloce raggiungimento dell’orgasmo ma il sentiero che porta al climax (apice del piacere). La letizia consiste nel perlustrare ogni dettaglio di sé e dell’altra persona e tracciare nuove sensazioni proprie e del partner. Avere tempo e desiderio di esplorare in condivisione con l’altro parti della propria sessualità e tracciare nuove mappe sensoriali. Lo slow sex può essere uno stimolo ulteriore nella coppia per condividere una sessualità più consapevole e contribuisce alla costruzione di un tempo sessuale dedicato, con costanza e complicità.

 

Come tenere vivo il desiderio in coppia?

 

Il sesso non è una performance, è fondamentale imparare a ridare alla sessualità la sua condizione di piacere e benessere. Fare l’amore lentamente, è un’occasione per sentirsi liberi di ridefinire tempi e modi, non seguire abitudini e automatismi che uccidono la passione, mettersi in ascolto dell’altro, essere predisposti a giocare con il sesso. Il sesso lento è un rapporto non consumato velocemente, ma vissuto e costruito pezzo per pezzo nel corso del tempo. Incastrato come si fa con i mattoncini lego, messi uno sopra all’altro per avere visioni nuove e creare scenari differenti.

 

Nella pratica, come esercitare lo Slow Sex

 

“La pratica dello slow sex permette a entrambi i membri della coppia di connettersi col proprio corpo, ma anche di essere in ascolto dei desideri propri e altrui per arrivare insieme al piacere. Si tratta di rivolgere la propria attenzione a quel che vive il corpo, lasciando da parte la dimensione psichica dell’immaginazione, del ricordo o dell’attesa.” spiega Cécile de Williencourt, ostetrica autrice del libro Trésors de femme (Mame)

 

Suggerimenti:

• Create l’atmosfera giusta ha la sua importanza: musica o silenzio, candele, oli, essenze, trasparenze
• Via cellulari e altre distrazioni: ci sarà solo il sesso e l’intimità condivisa con premura
• Dedicatevi ai preliminari, massaggi, carezze, confidenze
• Ascoltate il respiro e le vostre sensazioni corporee, anche le più piccole
• Concentratevi su parti del corpo che generalmente saltate
• Non abbiate fretta di arrivare all’orgasmo

In un mondo veloce e sempre connesso su più fronti, riscoprire la tranquillità anche tra le lenzuola, potrebbe aiutare a percepire con più attenzione ciò che ci circonda. Pensare al sesso solo come ad un contenitore da riempire con esperienze trasgressive, numeri e performance, o peggio, come ad uno dei tanti impegni da assolvere, è tossico e dannoso. Ripensare alla sessualità come a un evento importante a cui dedicare il giusto spazio e il giusto peso) sicuramente alleggerisce il corpo, la mente e il cuore.

 

Fare esperienza

 

Bijoux Indiscrets nota azienda di prodotti per il piacere e benessere intimo femminile, ha scritto un vero e proprio Manifesto dello Slow sex, del quale riportiamo qui la traduzione di alcune parti:
“DEGENITALIZZATE OGNI COSA. IL GOMITO È IMPORTANTE COME IL MONTE DI VENERE. C’È UN POSTO PER TUTTO, NON CI SONO REGOLE PER I DESIDERI. CHIEDI A TE STESSA PERCHÉ FAI SESSO COME LO FAI; INIZIA A IMMAGINARE QUELLO CHE REALMENTE TI PIACE, FINCHÉ NON AVRAI IMPARATO CHE IL SESSO TENDE A SEGUIRE SEMPRE LE STESSE VECCHIE FREQUENZE. IN REALTÀ PUÒ ESSERCI SEMPRE UN’ESPERIENZA DIVERSA OGNI VOLTA, LA TRADUZIONE DEI TUOI DESIDERI, FANTASIE E BISOGNI.
ASCOLTA TE STESSA E DISEGNA LA TUA PERSONALE MAPPA DEL PIACERE. DALLA PUNTA DEI CAPELLI ALLE DITA DEI PIEDI, HAI UN’INFINITÀ DI TERMINAZIONI NERVOSE DA STIMOLARE. FAI SCORRERE LE TUE MANI SU OGNI CENTIMETRO DELLA TUA PELLE E ASSAPORANE LE SENSAZIONI”.
Una sessualità autentica che prevede la ricerca delle proprie modalità di provare piacere, molteplici strade che si possono percorrere, diverse per ogni persona, con ogni partner, per ogni singolo incontro.
Una sessualità che sottintende e crea una profonda fiducia e intimità, che accresce la comunicazione, la conoscenza e la reciprocità: “NESSUNA FINZIONE, NESSUNA RECITAZIONE, NESSUN GIUDIZIO, NESSUN CONFRONTO, NESSUNA PAURA, NESSUNA COLPA E NESSUNA VERGOGNA. IL NOSTRO PIACERE NON DOVREBBE ESSERE GOVERNATO DA NESSUNO TRANNE CHE DA NOI STESSI E INIZIA CON L’AMORE PER SE STESSE, IL RISPETTO, LA CONOSCENZA E L’ACCETTAZIONE DI SÉ”.
Il manifesto termina con l’invito a prendere parte a quella che rappresenta una nuova rivoluzione sessuale.

 

Hai voglia di approfondire l’argomento?

Allora non perderti questo evento, totalmente gratuito

Toccarsi è bello (anche oltre l’atto sessuale). Non ci credi? Allora partecipa al nostro aperitivo gratuito che si terrà da Io Calabria, via XXIV maggio 49, Cosenza, venerdì 12 novembre, ore 18.30, in collaborazione con La Bottega della Luna (www.labottegadellaluna.it). Parleremo di come tracciare nuove geografie del piacere, grazie al tocco.

*Per partecipare è necessario inviare una mail a info@iocalabriacosenza.it | www.iocalabricosenza.it
Aperto a uomini e donne. Richiesto il green pass. Vi aspettiamo

 

Bibliografia
Oliver H. Turnbulla, Victoria E. Lovettb, Jackie Chaldecottc, Marilyn D. Lucasc, Reports of intimate touch: Erogenous zones and somatosensory cortical organization. Cortex, April 2014, Volume 53, Pages 146-154
Lauri Nummenmaa, Juulia T Suvilehto, Enrico Glerean, Pekka Santtila, Jari K Hietane, Topography of Human Erogenous Zones. Archives of Sexual Behavior, July 2016; 45(5):1207-16.
Blog La Bottega della Luna Slow sex: la rivoluzione del piacere | Slow sex, fast sex, no sex! (il sesso lento, veloce o assente)

Giornalista ed imprenditrice, esperta in tematiche riguardanti gli stereotipi di genere nella medicina. Titolare del centro Io Calabria e Direttrice di Io Calabria Magazine