Top
a

Io Calabria Magazine

  /  Cultura   /  Arriva a Cosenza la prima edizione di Che non sia solo il 25 Novembre, festival culturale contro la violenza di genere

Arriva a Cosenza la prima edizione di Che non sia solo il 25 Novembre, festival culturale contro la violenza di genere

a violenza sulle donne non è solo una ricorrenza da celebrare è un fenomeno sistemico che uccide e mette in pericolo molte donne, in quanto donne, madri, mogli, figlie e sorelle… donne insomma che appartengono sempre a qualcun altro, tranne che a sé stesse. La violenza colpisce tutti lasciando cicatrici sulle prossime generazioni e indebolendo il tessuto sociale. Dallo stupro e dalla schiavitù sessuale usati come strumenti di guerra, alla misoginia, alla violenza psicologica, linguistica, istituzionale, sanitaria e culturale, si muove e si evolve in contesti differenti, ma l’obiettivo finale è sempre quello di circoscrive e silenziare la donna. Farle occupare meno spazio pubblico e privato.
Dall’1° gennaio al 5 giugno 2022 sono state 40 le donne uccise in ambito familiare/affettivo. 23 le vittime del partner o di un ex partner. È questo ciò che si evince dal report redatto dal Dipartimento della Pubblica sicurezza sugli omicidi volontari e la violenza di genere. Numeri che fanno rabbrividire e che rendono ancora più urgenti gli interventi mirati a sradicare la cultura tossica che si cela dietro agli episodi di femminicidi, molestie e abusi di cui le donne sono vittime su base quotidiana.

 

La cultura contro la violenza di genere

 

Io Calabria Magazine e Ubik Cosenza, per incentivare la riflessione su questa tematica, ha ideato il festival culturale Che non sia solo il 25 Novembre un mese intero per dibattere e riflettere sulla Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. Tutti gli eventi si terranno presso gli spazi di Io Calabria Cosenza, in via XXIV Maggio 49, Cosenza.

 

Programmazione Che non sia solo il 25 novembre

 

4 Novembre, ore 19.00 Presentazione del libro Non è un paese per madri Laterza edizioni di Alessandra Minello, presentato da Francesca Bubba
In Italia nascono sempre meno bambini, aumentano le donne senza figli, chi diventa madre lo fa sempre più tardi. Perché una dimensione della vita che dovrebbe essere semplice è diventata così complicata? Per rispondere bisogna affrontare sia gli aspetti culturali sia quelli strutturali che pesano sulle spalle delle italiane. Tra i primi, il mito della maternità che esercita una pressione fortissima nel nome di un ideale di perfezione. Tra gli aspetti strutturali, mancanza di servizi per l’infanzia, congedi parentali non equamente distribuiti e incertezza lavorativa. In questo saggio – informatissimo e ricco di dati – idee e proposte per superare la crisi demografica e per immaginare una società in cui vita professionale e vita privata siano in armonia.

11 Novembre, ore 19.00 dibattito su I percorsi rieducativi per uomini maltrattanti previsti dall’ordinamento con il Magistrato Biagio Politano e la Psicologa psicoterapeuta Mariagrazia Martire
L’obiettivo dei percorsi di riabilitazione per gli uomini violenti è quello di stabilire e fornire prassi di riabilitazione pensati per tutti gli uomini che manifestano comportamenti misogini e violenti. Lo scopo di questo iter sarà quello di “risalire alle cause, affrontarle a viso aperto e lavorare per sradicare la cultura nella quale la violenza contro le donne trova il suo humus ideale”. Per riuscirci, sarà necessario intervenire già dalle prime avvisaglie.

18 Novembre, ore 19.00 dibattito Femminismo e questione meridionale: chi esclude chi? con Claudia Fauzia “La Mala Fimmina” Attivista ed economista siciliana specializzata in studi di genere e questione meridionale. Ne discute con le docenti dell’Unical Giovanna Vingelli e Giusy Gallo
Claudia Fauzia, conosciuta su Instagram con il nome di La Mala Fimmina, palermitana, laureata in Economia e specializzata in Studi di Genere, si batte per fare conoscere il cosiddetto femminismo terrone, che considera non solo l’essere donna ma anche l’essere una donna del Sud come un fattore importante nella lotta per l’equità; equità raggiungibile solo approcciandosi al femminismo in un’ottica intersezionale, che tenga conto anche della lotta contro l’abilismo, il razzismo, l’omobitransfobia e della questione meridionale: in poche parole, come sottolinea lei stessa, un femminismo che si rivolga a «una collettività di soggetti oppressi». Ne discute con Giovanna Vingelli sociologa femminista e ricercatrice all’Università della Calabria, dove insegna Differenze e disuguaglianze di genere e Violenza di genere e sessismo e Giusy Gallo ricercatrice di Filosofia del Linguaggio presso il Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università della Calabria.

25 Novembre, ore 20.00 I monologhi della vagina di Eve Ensler
Lettura: Paola Sammarro Accompagnamento musicale: Giuseppe Caruso
La vagina prende la parola per raccontare e raccontarsi attraverso la sua voce, che sa essere seria, divertita, fantasiosa o drammatica. Un manifesto contro la violenza che non cessa di essere un punto di riferimento fondamentale nella lotta quotidiana di tutte le donne del mondo.
I monologhi della vagina (The Vagina Monologues) è un’opera teatrale di Eve Ensler. L’opera ha debuttato sulla scena Off-Broadway nel 1996 e ha vinto un Obie Award. Nelle prime rappresentazioni Eve Ensler recitava i monologhi delle varie donne che condividevano le loro esperienze riguardo alla loro vagina con il pubblico. I monologhi sono stati rappresentati in tutto il mondo.
L’ingresso è gratuito con offerta libera che sarà interamente devoluta a Spazio Donna Cosenza un nuovo punto di riferimento sul territorio, che offre percorsi totalmente gratuiti per promuovere l’empowerment femminile e la lotta contro ogni tipo di stereotipo e discriminazione di genere. Durante l’evento del 25 novembre sarà possibile sostenere il progetto e la somma raccolta sarà destinata ai percorsi individualizzati per aiutare le donne a riprendere a guidare.

 

Perché si celebra il 25 novembre

 

Dal 1981 le attiviste e gli attivisti per i diritti delle donne celebrano il 25 novembre come la giornata contro la violenza di genere. In quell’anno fu organizzato, in Colombia, il primo “Incontro Internazionale Femminista delle donne latinoamericane e caraibiche”. La scelta cadde proprio su quella data per ricordare tre delle quattro sorelle Mirabal, soprannominate Las Mariposas (Le farfalle), Patria, Minerva e María Teresa – attiviste politiche della Repubblica Dominicana e militanti del gruppo Movimento 14 giugno – che furono brutalmente assassinate a Santo Domingo il 25 novembre 1960, su ordine del dittatore Rafael Trujillo, per mano degli agenti della polizia militare.
Per simulare un incidente stradale i loro corpi furono gettati in un precipizio, a bordo della loro auto.
Le tre donne, che stavano andando a far visita ai mariti in prigione, furono fermate dagli agenti del Servizio Militare di Intelligence, condotte in un luogo nascosto, torturate e uccise.
L’impegno rivoluzionario di Patria, Minerva e María Teresa Mirabal contro la dittatura, per i diritti umani e in difesa di quelli delle donne fu di importanza e rilevanza tali che, nel corso di una visita a Salcedo, Trujillo dichiarò: «Ho solo due problemi: la Chiesa cattolica e le sorelle Mirabal».
Nonostante l’adozione della Convenzione sull’eliminazione di tutte le forme di discriminazione contro le donne (CEDAW) da parte dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite nel 1979, la violenza contro le donne e le ragazze è rimasto un problema diffuso in tutto il mondo. Per questo motivo il 20 dicembre 1993, con la risoluzione 48/104, l’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha adottato la Dichiarazione sull’eliminazione della violenza contro le donne per aprire la strada allo sradicamento della violenza contro le donne e le ragazze. Successivamente, il 7 febbraio 2000, con la risoluzione 54/134, l’Assemblea generale ha designato ufficialmente il 25 novembre Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne invitando governi, organizzazioni internazionali e ONG a unirsi e a organizzare attività volte a sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema, ogni anno, in quella data.

 

Gli organizzatori del festival Che non sia solo il 25 Novembre

 

Io Calabria Magazine
Io Calabria Magazine è la testata giornalistica del centro Io Calabria Cosenza, un luogo dedito alla salute femminile. Dal menarca ad oltre la menopausa, Io Calabria accoglie e accompagna la donna, in tutte le fasi psicofisiche della vita, dalla pubertà alla vita più adulta. Si occupa di vulvodinia, vaginite, neuropatia del pudendo, fibromialgia, endometriosi e di tutte le varie forme di dolore pelvico.
www.iocalabriacosenza.it

Ubik Cosenza

La libreria Ubik di Cosenza nasce nel 2008 con l’intento di promuovere la cultura del libro, facendo incontrare gli autori con i lettori, collaborando con i soggetti a lei più affini per la crescita culturale della città.

Via XXIV Maggio 49/P Cosenza | 0984/1902093